Antenna digitale terrestre, collegamento e distribuzione

Uno dei componenti principali degli impianti TV è l’antenna di ricezione. Per molti un’emerita sconosciuta. In tanti non sanno niente della loro antenna digitale terrestre: non sanno di che tipo è, come funziona ed a volte non sanno nemmeno dov’è.

Saperne di più su come funziona, come si installa, come si orienta un’antenna digitale terrestre, può far risparmiare un bel po’ di soldi, sia al momento dell’installazione, sia al momento in cui necessita di assistenza.

In questo articolo ti spiego come gestire in autonomia il tuo impianto di antenna TV.

Antenna digitale terrestre, a cosa serve?

La televisione classica, quella dei canali Rai, Mediaset, La7, etc. è trasmessa via etere ed è definita TV digitale terrestre.

La trasmissione via etere è caratterizzata dalla presenza di  trasmettitori e di ricevitori.  Le televisioni coprono il territorio con una rete di trasmettitori che irradiano il segnale utilizzando antenne di trasmissione.

Le antenne di trasmissione di solito sono poste in posizioni più alte rispetto al territorio da coprire, si tratta normalmente di colline o montagne. In alternativa le grandi altezze sono raggiunte con tralicci molto alti alla sommità dei quali sono poste le antenne di trasmissione.

Le antenne irradiano sul territorio di competenza onde elettromagnetiche dette onde radio.

Ogni impianto TV, per poter ricevere le onde radio, deve utilizzare un’antenna di ricezione adatta al tipo di segnale da ricevere, in particolare adatta a ricevere le frequenze sulle quali vengono trasmessi i segnali televisivi.

L’antenna digitale terrestre è progettata per ricevere il segnale trasmesso dalle TV in una determinata gamma di frequenze. Attualmente la gamma di frequenze utilizzata è quella definita UHF (Ultra High Frequency) che va da 476,75 Mhz a 860.75 Mhz.

L’antenna digitale terrestre è direttiva e per poter ricevere correttamente il segnale televisivo deve essere orientata verso il trasmettitore che copre il territorio in cui ci si trova.

Esistono anche antenne omnidirezionali che non necessitano di puntamento, ma che non hanno la stessa capacità in ricezione delle antenne direttive correttamente puntate.

Come si collega l’antenna digitale terrestre al televisore

L’antenna invia al televisore le onde elettromagnetiche captate. Per farlo utilizza un cavo coassiale in rame.

Il cavo coassiale è caratterizzato da un filo abbastanza spesso di rame, detto polo caldo, che si trova al centro del cavo e da una calza intrecciata di filamenti sottili sempre in rame, detta polo freddo o treccia che circonda il polo caldo e si trova in prossimità della circonferenza esterna del cavo.

Tra il polo freddo ed il polo caldo c’è un isolante in materiale plastico che regola la distanza e impedisce il contatto tra i poli.

Tutto il cavo è ricoperto da una guaina che lo protegge e lo impermeabilizza.

Cavo coassiale TV digitale terrestre

I cavi di qualità migliore hanno anche un sottile film in rame che riveste il materiale isolante tra i poli.

Il cavo è facilmente “spellabile” alle sue estremità. Questo per favorire le connessioni con l’antenna, con il connettore RF per TV ed anche con eventuali dispositivi intermedi da inserire nell’impianto di antenna TV.

Il cavo per i segnali televisivi è caratterizzato da un’impedenza caratteristica di 75 Ohm (simbolo Ω). Quando comprerai il cavo per la tua antenna TV, ricorda di prenderlo con impedenza di 75 Ω.

Tipi di Antenna digitale terrestre

Le antenne TV si dividono in due grandi categorie quelle per interni e quelle per esterni.

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Antenne per interni

L’antenna per interni è caratterizzata da una grande facilità di installazione e di solito non necessita di alcuna operazione di montaggio.

Si sistema nei pressi del televisore a cui va collegata tramite un cavo coassiale, già intestato con connettori RF, fornito nella confezione.

Di norma queste antenne richiedono anche il collegamento alla rete elettrica in quanto sono dotate di un amplificatore di segnale.

L’amplificatore è necessario perché le onde elettromagnetiche che penetrano fin dentro gli appartamenti sono di scarsa entità. Se è possibile, è meglio posizionare le antenne per esterni nei pressi di finestre o balconi per migliorarne la ricezione.

La qualità del risultato dipende dalla distanza tra il punto di trasmissione e quello di ricezione.

Le antenne per interni in commercio sono contraddistinte da una distanza in chilometri, definito range di ricezione, ce ne sono fino a 100 Km. Prima di comprarle bisogna informarsi correttamente sulla distanza alla quale si trovano i ripetitori più vicini.

Quando le distanze sono superiori a 25 Km i risultati sono, il più delle volte, deludenti ed è meglio affidarsi ad antenne da esterno. Le antenne per interni non sono particolarmente stabili e, se proprio non si può fare diversamente, è preferibile utilizzare antenne per esterni.

Antenne per esterni

Le antenne per esterni danno risultati, in termini qualitativi, nettamente superiori alle antenne per interni. Forniscono un segnale più potente, sono molto più stabili, non subiscono interferenze, sono molto durature.

Inoltre, in condizioni normali, non necessitano di amplificazione il che vuol dire che non consumano energia elettrica. Inoltre il costo di un’antenna per esterno non è elevato.

Se ti stai domandando perché esistono le antenne per interni, quando quelle per esterni sono nettamente migliori, devi considerare una cosa.

La differenza sta nei problemi che possono sorgere in fase di installazione.

A volte non è possibile accedere al tetto o al terrazzo di copertura, luoghi ideali per l’installazione dell’antenna da esterni. Non sempre si dispone di balconi che permettano l’installazione e che abbiano a vista i punti di trasmissione. Altre volte può rivelarsi molto complicato portare il cavo coassiale dall’antenna al televisore.

Se l’installazione non presenta problemi o è già stato steso un cavo che collega l’esterno della casa con il punto TV  non ci sono dubbi, meglio usare un antenna per esterni.

antenna digitale terrestre a larga banda

Ci sono diversi tipi di antenna digitale terrestre per esterni ma in linea di massima conviene comprare un’antenna direttiva a larga banda, le più economiche, ma comunque valide, le trovi a meno di 20€.  Un esempio di questo tipo di antenna lo puoi vedere nella foto qui sotto.

Multiplex e frequenze TV

Il passaggio al digitale terrestre ha cambiato radicalmente il concetto di canale televisivo.

Nella televisione analogica il canale TV (inteso come frequenza) poteva ospitare le trasmissioni di un’unica emittente televisiva. Oggi ogni canale può ospitare un mutiplex (abbreviato MUX), un sistema di trasmissioni con compressione digitale in grado di trasmettere i contenuti di molte televisioni su un solo canale TV.

Con il passaggio al digitale terrestre e il conseguente nuovo piano di assegnazione delle frequenze le trasmissioni in VHF sono state quasi del tutto abbandonate.

In poche aree del paese sono attivi multiplex sulla banda VHF e di solito questi MUX hanno dei “gemelli” su frequenze nella banda UHF. Per questo motivo è quasi sempre possibile fare a meno dell’antenna per le frequenze VHF. Per verificare la copertura e le frequenze dei MUX del digitale terrestre visita il sito DTTI.

Antenna a larga banda

L’antenna a larga banda è in grado di ricevere tutte le frequenze della banda UHF attualmente utilizzate per le trasmissioni della TV digitale terrestre.

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Può essere utilizzata per sostituire le vecchie antenne, sia quelle tagliate su determinate frequenze, sia quelle del Primo canale dei tempi dell’analogico.

Fino all’adozione del digitale terrestre il primo canale Rai trasmetteva su una banda diversa da tutti gli altri canali, la banda VHF. Per ricevere le trasmissioni di Rai1, in tutta Italia, era necessario avere un apposita antenna il cui segnale veniva convogliato insieme al segnale dell’antenna UHF in un unico cavo per mezzo di un miscelatore.

Se ancora presente nell’impianto, il miscelatore oggi è un elemento inutile che disperde parte delle onde radio captate dall’antenna.

Meglio togliere l’antenna VHF (tra l’altro molto ingombrante) e il miscelatore.

Poi collega il cavo di discesa direttamente nell’antenna a larga banda. Prima di fare questa operazione verifica che nella tua zona non ci siano multiplex attivi sulla banda VHF.

Sostituzione delle antenna digitale terrestre

Se il tuo impianto dispone già di un’antenna a larga banda non hai bisogno di sostituirla a meno che non sia rotta.

Questo tipo di antenna iniziò a diffondersi con la nascita e l’espansione delle TV locali che andarono ad occupare tutti i canali della banda UHF favorendo l’adozione, da parte degli antennisti di un’antenna unica per tutte le frequenze UHF.

Il passaggio al digitale terrestre sotto quest’aspetto è stato indolore.

Si sono continuate ad utilizzare le stesse frequenze della TV analogica e di conseguenza non è stato necessario sostituire le antenne a larga banda.

Neanche il passaggio al DVB-T2, avvenuto nel 2022, ha reso necessario il cambio di queste antenne. La TV digitale terrestre, anche nella nuova versione, continuerà ad usare frequenze comprese nella gamma storica dei tempi dell’analogico.

Diffida da chi ti dice che è necessario sostituire l’antenna, non è vero. Anche la maggior parte dei televisori non avrà problemi con il nuovo digitale terrestre.

La distribuzione del segnale proveniente dall’antenna

In quasi tutte le case c’è più di un televisore. Per poter servire tutti i TV di casa montando una sola antenna digitale terrestre è necessario distribuire il segnale all’interno delle mura domestiche.

Questa operazione, per quanto semplice, richiede un minimo di progettazione. Il collegamento di ogni presa di antenna all’impianto deve essere fatto utilizzando sempre il cavo coassiale.

Per distribuire il segnale proveniente dall’antenna si usano due dispositivi simili ma differenti.

  • Derivatori
  • Partitori

La differenza fondamentale sta nella quantità di segnale che viene distribuita da ognuno di questi dispositivi.

Derivatore di segnale TV

Il derivatore passante (più semplicemente chiamato solo derivatore), è caratterizzato da un ingresso e da diverse uscite. Una delle uscite, la cosiddetta uscita passante, lascia transitare gran parte del segnale per servire il resto dell’impianto di distribuzione del segnale TV.

Le altre uscite, cosiddette uscite attenuate, invece forniscono il segnale ad un singolo TV o comunque ad una parte terminale dell’impianto.

Cerco di spiegarmi con un esempio: il classico condominio con antenna centralizzata.

Il cavo proveniente dall’antenna e dall’amplificatore di linea TV, scende dal terrazzo e transita dai piani, dall’ultimo al piano terra.

Ad ogni piano un derivatore preleva il segnale per quanti appartamenti ci sono al piano, mentre lascia passare il grosso del segnale verso i piani sottostanti.

In teoria dopo il piano terra si potrebbe andare avanti con altri piani se ci fossero, questo tipo di impianto è aperto ad eventuali estensioni.

Ogni appartamento avrà poi un impianto di distribuzione interno, che in ogni caso sarà terminale: non dovrà più condividere il segnale con altri appartamenti.

Questo esempio fa ben capire perché in questo caso si usano i derivatori e non i partitori che ti spiego nella prossima sezione.

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Partitore di segnale TV

Il partitore di segnale TV suddivide il segnale in entrata in due o più segnali in uscita di uguale intensità. Si usa quando si ha un’idea ben precisa di quante ramificazioni prevede l’impianto.

Prendiamo come esempio un palazzo con due scale di uguale grandezza.

Il segnale proveniente dall’antenna e dall’amplificatore va suddiviso con un partitore a due vie prima di essere inviato alle discese verso i piani. In questo modo ogni scala avrà la stessa quantità di segnale da distribuire con il metodo visto in precedenza con i derivatori.

All’interno di un appartamento di solito si usano i partitori in quanto sono noti i punti da servire con il segnale TV ed è quindi possibile suddividere il segnale in parti uguali. Negli appartamenti di grandi dimensioni, con molti prese d’antenna, si possono realizzare impianti misti con derivatori e partitori.

Lo scopo è quello di ottimizzare la distribuzione del segnale e di utilizzare meno cavo coassiale. Meno cavo vuol dire un risparmio sia in termini strettamente economici (costo del cavo) che in termini di realizzazione dell’impianto (costi dei lavori).

Amplificatori di linea

Gli amplificatori di linea aumentano la potenza di un segnale televisivo quando è necessario. Di solito le situazioni in cui si fa ricorso ad un amplificatore sono due.

  • Segnale debole all’antenna
  • Necessità di distribuire il segnale a molti utilizzatori

Gli amplificatori di linea per funzionare hanno bisogno di energia elettrica. Questa energia può essere inviata tramite il cavo coassiale fino al palo dell’antenna, in questo caso di parla di amplificatori da palo tele-alimentati.

L’alimentatore di solito è posto dall’altra parte del cavo in prossimità del televisore, ma può essere inserito in qualsiasi punto del cavo purché nei pressi ci sia una presa di corrente.

Alcuni decoder per digitale terrestre hanno un alimentatore per l’amplificatore da palo che può essere attivato dal menu delle impostazioni.

Il palo è il posto migliore dove posizionare un amplificatore in quanto è la parte dell’impianto dove il segnale è più forte e meno disturbato.

Gli amplificatori non tele-alimentati hanno una normale spina da inserire nella corrente, per questo motivo è difficile posizionarli sul palo e di solito vengono installati nel primo posto utile dotato di energia elettrica, per questo vengono denominati amplificatori sottotetto.

Come collegare i cavi di antenna

Per collegare i cavi di antenna è sempre bene utilizzare i connettori giusti.

Il cavo coassiale, per la sua architettura, ha la capacità di far viaggiare le onde elettromagnetiche al suo interno. Per salvaguardare la maggior parte possibile di queste onde bisogna realizzare connessioni efficaci.

Negli impianti più semplici il cavo va dall’antenna al televisore è le perdite di segnale dovute alle connessioni sono trascurabili. Ma il più delle volte ci sono diverse componenti attraverso i quali passa il segnale

  • cavi
  • centraline
  • miscelatori e de-miscelatori
  • amplificatori
  • partitori e derivatori
  • prese e spine

i collegamenti devono essere fatti con i connettori giusti e con le giuste tecniche per non disperdere il segnale. I dispositivi da utilizzare negli impianti di antenna possono essere collegati al cavo coassiale in 3 modi

  • connettori a viti
  • spinotto antenna
  • connettore F
connettore cavo coassiale


Il connettore F, per le sue caratteristiche, è il più utilizzato nelle apparecchiature professionali.

Stanno via via scomparendo i connettori a viti mentre per il collegamento al televisore resta lo standard dello spinotto per antenna classico.

Ricorda non devi mai collegare o più due cavi mettendoli semplicemente in contatto tra loro: questo metodo fa perdere una notevole quantità di segnale.

Per collegare un cavo ad un altro, ad esempio per allungarlo, utilizza i connettori per antenna maschio e femmina o i connettori F.

In quest’ultimo caso è bene sapere che i connettori F femmina da cavo non si usano, si utilizza invece un adattatore intermedio  femmina-femmina (detto barilotto).

barilotto - connettore F femmina-femmina

Per realizzare il collegamento devi intestare le due estremità del cavo da collegare con connettori F maschi ed avvitarli entrambe al barilotto.

Molto importante per ogni tipo di connessione è spellare i cavi correttamente, i risultati migliori si ottengono con le pinze spellafili, ma non è difficile preparare i i cavi per le connessioni utilizzando un semplice taglierino.

2 commenti su “Antenna digitale terrestre, collegamento e distribuzione”

  1. Antonio Fortunato

    Alessandro Nicotra la ringrazio moltissimo perché con le sue informazioni: l’antenna vhf non serve è inutile, semplicemente staccandola e sostituendo la connessione con una antenna uhf vecchia, sono riuscito a vedere tutti i canali rai, che prima non vedevo. La ringrazio inoltre per l’informazione che i miscelatori non servono, e fanno perdere segnale, inoltre che le vecchie antenne 5 banda sono ancora valide e non vanno sostituite. Grazie infinite.

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