Insonnia, i rimedi tecnologici per dormire bene

L’insonnia è una patologia che affligge tante persone. Si manifesta con la difficoltà ad addormentarsi e ad avere un sonno ristoratore. Il sonno, per essere portatore di beneficio e per permettere di ricaricare la mente ed il corpo delle energie necessarie, deve essere, sia quantitativamente che qualitativamente, buono.

Per una buona qualità del sonno è necessario quindi dormire bene e a lungo, o quanto meno a sufficienza.

Oggi la tecnologia viene incontro a chi ha questo disturbo mettendo a disposizione strumenti tecnologici per controllare le varie fasi del sonno ed individuare i disturbi che potrebbero abbassarne la qualità.

 

Tecnologia contro l’insonnia – il polisonnigrafo

Per poter intervenire sui disturbi del sonno e in particolare sull’insonnia è bene capire che tipo di problema affligge chi ne soffre. Esistono diversi tipi di insonnia e ognuno di essi va contrastato in maniera diversa; ma prima di tutto deve essere individuato.

Lo strumento tecnologico per tracciare il sonno di una persona si chiama PSG (polisonnigrafo), e fa una indagine che si chiama appunto polisonnografia

È un apparecchio con diversi sensori che, applicati in diverse zone del corpo, tracciano l’andamento di alcuni parametri vitali e fisiologici come

  • ECG – elettrocardiogramma
  • EOG – elettrooculogramma
  • EEG – elettroencefalogramma
  • EMG – elettromiografia
  • flusso oro-nasale
  • movimenti toraco-addominali
  • saturazione di ossigeno

In pratica il polisonnigrafo registra, durante l’intera notte e fino al risveglio, il battito cardiaco, i movimenti oculari, l’attività del cervello, l’attività muscolare, la respirazione,  i movimenti addominali (e degli arti), i livelli di ossigeno.

Grazie all’analisi comparata dei dati raccolti la polisonnografia restituisce un quadro chiaro della qualità e della durata del sonno di chi è sottoposto all’indagine.

Eventuali stati patologici del sonno vengono quindi evidenziati rendendo possibile un intervento su di essi per risolvere l’insonnia.

I tipi di insonnia

L’insonnia è uno stato patologico che colpisce in maniera differente e per motivazioni diverse. Il disturbo può essere più o meno grave e in alcuni casi può arrivare a essere invalidante.

Chi ne soffre in forma grave può manifestare

  • difficoltà nell’apprendimento
  • perdita di memoria a breve termine
  • stanchezza
  • irritabilità
  • scarsi interesse e applicazione alle attività quotidiane

L’insonnia può essere classificata in base al momento in cui colpisce, soffre di insonnia

  • iniziale: chi stenta a prendere sonno
  • centrale: chi si sveglia durante la notte, anche più volte
  • terminale: chi si alza prestissimo al mattino e non riesce più riprendere il sonno

questa patologia del sonno può essere classificata anche in funzione della sua persistenza nel tempo; si parla quindi di insonnia

  • transitoria, quando il disturbo si presenta per meno di una settimana
  • acuta, quando la patologia colpisce per periodi fino a un mese
  • cronica, per periodi lunghi che vanno oltre il mese

La cause dell’insonnia possono essere molte, le principali sono alcune patologie fisiche come

  • dolori cronici derivanti da artrite o lombalgia
  • allergie alimentari, allergie respiratorie e asma
  • reflusso gastrico
  • ipertiroidismo
  • malattia di Parkinson

l’insonnia può avere anche origini psicologiche per patologie come

  • ansia
  • ansia da prestazione
  • stress
  • depressione

Tecnologia alla portata di tutti – Smartwatch e Smartband

In precedenza ti ho parlato del polisonnigrafo, strumento di eccellenza per l’individuazione di disturbi del sonno. Sfortunatamente non è uno strumento economico e, per poter fare un esame diagnostico con il PSG, bisogna prenotarsi presso una struttura ospedaliera con tempi di attesa lunghi. Inoltre la polisonnografia sarà fatta per una sola notte durante la quale potrebbero non manifestarsi tutti i disturbi del sonno.

Smartband e smartband sono una soluzione complementare alla polisonnografia.

Attenzione, non sostituiscono il polisonnigrafo che ha capacità di indagine molto più elevate e raffinate.

Pur essendo meno precisi e profondi di un PSG, smartwatch e smartband hanno caratteristiche che consentono di fare un buon monitoraggio del sonno.

Essendo poi economici possono essere acquistati da tutti e ed utilizzati in maniera continuativa.

La caratteristiche di questi orologi intelligenti che consentono di monitorare il sonno sono la capacità di

Certo, i test eseguiti da uno smartwatch o da uno smartband sono minori rispetto al polisonnigrafo ma riescono a dare un’idea abbastanza chiara della qualità del sonno.

Grazie a questi controlli, le app collegate ai nostri braccialetti tecnologici, installate sui nostri smartphone, riescono a riconoscere le varie fasi del sonno e di conseguenza a tracciare un bilancio sulla qualità delle nostre nottate.

L’analisi del sonno fatta da una app, tramite uno smartwatch o uno smartband, evidenzia la

  • durata del sonno
  • durata delle varie fasi del sonnografico del sonno della app Huawei Health

Di solito le app non fanno differenza tra gli stadi 3 e 4 (ne parlerò tra poco) del sonno per la difficoltà di distinguerle con i sensori disponibili. Ciò nonostante restituiscono un quando molto chiaro della qualità del sonno.

Le fasi del sonno

Avendo accennato alle fasi del sonno mi sembra il momento di parlarne diffusamente. Il nostro sonno non ha mai la stessa intensità, a volte è più leggero, a volte e più profondo. È stata fatta una classificazione scientifica che suddivide il sonno in fasi.

Prima di tutto in due macro categorie denominate

  • REM
  • Non REM

REM è l’acronimo di Rapid Eyes Movement, una fase del sonno caratterizzata da immobilità fisica ma intensa attività cerebrale.

La fase REM è detta anche fase del sonno paradosso perché, nonostante il corpo sia totalmente immobile, l’attività cerebrale impazza e con essa il movimento incontrollato degli occhi (seppur chiusi). È questa la fase in cui più facilmente di fanno sogni.

Le fasi non REM o NREM sono 4 e sono denominate stadi:

  • Lo stadio 1 è la fase dell’addormentamento, quella durante la quale l’attività cerebrale rallenta, in questo stadio si è in dormiveglia.
  • Stadio 2: è una fase di sonno leggero durante la quale le in cui la temperatura corporea e la frequenza cardiaca diminuiscono.
  • Lo stadio 3 è una fase di sonno profondo. Lo stadio 3 è caratterizzato da onde cerebrali molto ampie e lente.
  • Stadio 4: fase di sonno profondo durante la quale l’organismo si rigenera ripristinando le riserve metaboliche.

Per un sonno che restituisca all’organismo le energie necessarie ad affrontare la giornata è necessario che il sonno sia lungo e che passi più volte, ciclicamente, per ognuna della fasi qui descritte. In un sonno non disturbato le fasi sono consecutive ai 4 stadi NREM si succede la fase REM.

Se hai problemi, vai da un medico

Qualora, grazie alle tecnologie indicate in questo articolo, dovessi individuare un disturbo del sonno, ti sconsiglio di intervenire con soluzioni fai da te.

In caso tu avessi problemi di insonnia o di qualità del sonno la cosa migliore da fare è quella di contattare un medico che ti potrà darà i consigli ed eventualmente le terapie più giuste.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto