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Privacy di WhatsApp – Impara a gestire i tuoi dati personali

La Privacy di WhatsApp

La privacy di WhatsApp è un argomento delicato, complesso, con molti risvolti che impattano, a volte anche pesantemente, nella vita delle persone. La popolare app di messaggistica istantanea è entrata nella vita di tutti noi.

È quindi normale che la privacy di WhatsApp ci riguardi tutti da vicino. In questo articolo ti spiego come impostare la privacy di WhatsApp in funzione della tua propensione a difendere i tuoi dati personali.

A rimarcare l’importanza della privacy di WhatsApp proprio nei giorni questi giorni (aprile 2018), la popolare app di messaggistica ha modificato le sue regole portando a 16 anni l’età minima per poterla utilizzare.

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Tutto questo in ossequio ad un regolamento dell’Unione Europea che andrà in vigore  il 25 maggio 2018.  Si tratta del Regolamento Ue 2016/679, noto come GDPR (General Data Protection Regulation).

Uno dei motivi del grande successo della popolare app di messaggistica è legato al fatto che su questa app la privacy è un optional!

Questa non è una battuta. È proprio per dire che su WhatsApp è possibile mostrare o nascondere in maniera opzionale alcune impostazioni  molto importanti relative alla privacy.

Più avanti ti spiego nel dettaglio di quali informazioni si tratta e come si gestiscono.

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Privacy di WhatsApp in generale

La privacy WhatsApp è orientata alla reciprocità. Infatti le impostazioni più importanti consentono di vedere o meno alcuni dati di altri contatti, a patto che questi dati siano a loro volta mostrati agli altri.

Un esempio su tutti e quello delle doppie spunte blu che tutti conoscono.

Sarà possibile vedere le doppie spunte blu nelle chat dei tuoi contatti solo se gli altri potranno vedere le tue. Nascondendo le proprie notifiche di conferma di lettura dei messaggi sarà impossibile vedere le notifiche di conferma di lettura degli altri.

Io sono dell’idea che sia proprio questo uno dei motivi del grande successo di WhatsApp, mi riferisco al fatto che con un’impostazione della privacy blanda questa app consenta il controllo di alcune attività delle persone persona.

Il successo di WhatsApp è dovuto al fatto che consente il controllo.

L’impostazione che maggiormente mette a repentaglio la privacy di una persona è sicuramente quella della visibilità dello stato di online o orario dell’ultimo accesso.

Riferendomi al successo della app, penso che non sia un caso il fatto che è impossibile disattivare la visibilità della propria disponibilità online.

Imposta la privacy

Come già sai WhatsApp si è molto evoluta nel tempo e con essa la sua privacy. Si è evoluta al punto che ci sono due differenti aree per impostarla.

La classica area in cui impostare la propria visibilità relativa alle informazioni personali, la tua foto o immagine del profilo, lo stato della tua connessione ed una nuova area in cui impostare la privacy degli stati di WhatsApp.

Relativamente a quest’ultima c’è da dire che fino a poco tempo fa era accessibile solo dalla schermata relativa agli stati. Recentemente hanno inserito un collegamento anche nelle impostazioni generali della privacy della app.

Entriamo in fase operativa!

Per accedere alle impostazioni della privacy di WhatsApp tocca il menù con i tre puntini che vedi in alto a destra nella schermata principale della app.

Ora entra nelle impostazioni, poi nelle impostazioni dell’account dove troverai la voce privacy. Tocca quest’ultima per poter accedere alle impostazioni.

accedi alla privacy di WhatsApp


Riepilogando: MenuImpostazioniAccountPrivacy

le impostazioni si dividono in:

Ultimo accesso

Come dicevo prima l’ultimo accesso è uno degli strumenti più controversi di WhatsApp.

Questo infatti consente alle altre persone che ti hanno nei contatti di sapere quando è stata l’ultima volta che sei stato attivo con la app. Sembra una sciocchezza, ed infatti molti non ci danno importanza, ma in realtà è un elemento di grossa violazione della privacy .

Probabilmente è successo anche a te di esser stato criticato per un accesso a WhatsApp avvenuto di notte o per essere stato online in un momento in cui qualcuno riteneva che tu non dovessi essere impegnato con WhatsApp.

Magari volevi solo leggere un messaggio in un gruppo ma qualcuno potrebbe aver pensato che hai trascorso la notte a chattare!

Se pensi che qualcuno possa avere un interesse maligno nel controllare i tuoi accessi ti consiglio di disabilitare questa opzione.

Nelle impostazioni della privacy di WhatsApp alla voce ultimo accesso è possibile decidere chi può vedere quando sei stato l’ultima volta collegato

In rispetto  di quel principio di reciprocità di cui ti parlavo prima, all’interno delle impostazioni c’è l’avviso che ti dice che se non condividi il tuo ultimo accesso non potrai vedere l’ultimo accesso delle altre persone.

Ti assicuro che non ti perdi niente.

la scelta è fra

impostazioni privacy whatsapp

Info e immagine del profilo

Le opzioni disponibili per l’ultimo accesso sono le stesse con le quali potrai decidere di mostrare l’immagine del profilo e le info: a nessuno, a tutti o solo ai tuoi contatti.

Info e immagine del profilo non hanno il requisito della reciprocità. Nascondere le tue informazioni personali o la tua immagine del profilo non ti impedirà di vedere quelle degli altri. Ovviamente di tutti quelli che hanno reso pubblici questi dati.

La privacy degli stati di WhatsApp

Diverso è il caso della privacy degli stati di WhatsApp per la quale non vige né il principio di reciprocità né una totale libertà.

Definirei la privacy degli stati una privacy chirurgica. È possibile Infatti decidere con assoluta precisione chi può vedere gli aggiornamenti degli stati che pubblichi.

Comincio col dire che solo i tuoi contatti potranno vedere gli aggiornamenti degli stati. Quindi, se non hai un numero nella rubrica del tuo telefono, il suo proprietario non potrà vedere gli aggiornamenti dello tuo stato.

Oltre questa prima indispensabile requisito hai la possibilità di impostare una blacklist o una whitelist.

Mi spiego meglio. Nel primo caso potrai decidere di mostrare gli aggiornamenti di stato che pubblicherai a tutti i tuoi contatti, tranne quelli che inserirai è una apposita lista detta blacklist.

Nel secondo caso potrai decidere di condividere gli stati di WhatsApp con una lista, precisa, di persone prese dai tuoi contatti denominata appunto whitelist.

privacy dello stato di WhatsApp

N.B. qualsiasi modifica alle impostazioni nella privacy degli stati non avrà alcun effetto sugli aggiornamenti già pubblicati, per cui non potrai impedire di vedere il tuo stato a un determinato contatto se questo è già stato pubblicato.

Posizione attuale

In questa sezione in realtà non ci sono impostazioni relative alla protezione dei dati personali.

È più un riepilogo delle condivisioni della posizione attuale attive. Da questa sezione infatti puoi interrompere una o più condivisioni senza dover entrare in ogni singola chat.

Immagina di aver inviato la tua posizione ad una lista broadcast di 20 contatti.

Se decidi di interrompere la condivisione prima della scadenza hai un problema. Devi ricordare chi sono i 20 con cui hai condiviso ed entrare in ogni chat.

Nel caso in cui dopo la condivisione tu abbia anche chattato con i tuoi contatti devi anche scorrere la chat a ritroso per ritrovare la condivisione ed interromperla. Perderai un sacco di tempo.

condivisione della posizione

Grazie alla sezione posizione attuale nella privacy potrai interrompere tutte le condivisioni attive da una sola schermata.

Se vuoi sapere di più su come funziona la posizione attuale su WhatsApp, puoi leggere l’articolo dedicato all’argomento.

Messaggi – Contatti bloccati

Un po’ come per la sezione precedente qui vengono riepilogati tutti i contatti che, eventualmente, hai bloccato. Potresti aver bloccato una o più persone da mesi ed essertene dimenticato.

Questa sezione ti ricorda quali sono i contatti bloccati e, se vorrai, ti permetterà di sbloccarli senza andare a ritrovare la chat. Sui contatti bloccati ho scritto un interessante articolo che ti spiega come aggirarli, ti consiglio di leggerlo.

Conferme di lettura – la doppia spunta blu

Le conferme di lettura puoi solo attivarle o disattivarle. Essendo una impostazione basata sulla reciprocità, se la disattiverai avrà due effetti.

I tuoi contatti non vedranno più le doppie spunte blu quando ti invieranno un messaggio, anche se tu lo avrai letto.

Reciprocamente tu non vedrai più le doppie spunte blu, quando i tuoi contatti leggeranno i tuoi messaggi.

La sua attivazione ha effetto immediato nel momento in cui la imposti. Questo vuol dire che se invii uno o più messaggi che ancora non sono stati letti e successivamente disabiliti le conferme di lettura, pur avendoli inviati prima della modifica della privacy, non vedrai le spunte blu quando i messaggi saranno letti.

La disattivazione dell’invio delle conferme di lettura non influisce sui gruppi di WhatsApp.

Se partecipi ad un gruppo la conferma della lettura dei messaggi sarà sempre inviata a tutti i partecipanti al gruppo anche se la tua privacy impedisce l’invio sulle chat singole.

Le interazioni tra WhatsApp e Facebook

Come sanno tutti WhatsApp è di proprietà di Facebook, è stata acquistata nel 2014 per la stratosferica cifra di 19 miliardi di dollari.

La cosa più incredibile è che in quattro anni non è mai stato fatta nessuna operazione di marketing per iniziare a rientrare del colossale investimento. Ma perché?

In primo luogo perché, come già accaduto in passato con Facebook, prima scegliere e di mettere in atto un modello di business, vogliono essere sicuri di fare le mosse giuste.

Hanno i soldi, hanno il tempo e possono permetterselo.

In secondo luogo perché indirettamente quell’investimento sta già fruttando e parecchio.

Sono anni che Facebook ha smesso di crescere ai ritmi vertiginosi dei primi cinque anni.

La necessità di portare nuova linfa al business di FB è stata soddisfatta dalle interazioni tra il social network e la app di messaggistica.  Ti sarai accorto anche tu che su Facebook ogni tanto ti viene mostrato, tra le persone che potresti conoscere, qualcuno che non è amico di amici e con il quale non hai interazione da anni.

Come fa FB a sapere che tu hai avuto in passato rapporti con quella persona?

Semplice, sa che è nella rubrica del tuo smartphone e lo ha saputo tramite WhatsApp. A livello di privacy questo comportamento del colosso di Menlo Park è sicuramente discutibile. Ma è stato messo in atto ed oggi è un fatto compiuto.

Al momento la privacy di WhatsApp non permette agli utenti intervenire con un consenso o un diniego allo scambio di informazioni tra Facebook e WhatsApp.

Speriamo che i legislatori europei decidano presto di mettere un freno, obbligando Zuckerberg e Co ad informare adeguatamente gli utenti  ed a consentir loro una scelta sull’argomento.

Spiare chat di WhatsApp

Uno dei pericoli riguardanti la privacy di WhatsApp sta nel fatto che qualcuno possa leggere le tue chat.

Fai molta attenzione: il rischio che qualcuno riesca a leggere di nascosto le tue chat esiste davvero. In teoria ci sono due categorie di metodi per spiare una chat di WhatsApp.

La prima è quella di entrare in possesso del telefono della persona che si vuole spiare, anche per pochi minuti, e di attivare un sistema spia. I sistemi spia sono diversi  e non li tratterò in questo articolo. Se sei curioso di scoprire come si fa ti suggerisco questa lettura.

Se invece sei preoccupato che qualcuno ti  possa spiare WhatsApp, il consiglio che ti posso dare è uno ed è sacrosanto: non dare mai il tuo telefono a nessuno, non lasciare mai il tuo telefono incustodito e senza blocco. 

Comunicazioni criptate

L’altra grande categoria di metodi per spiare WhatsApp è quella di intercettare lo scambio di informazioni, da e verso il tuo smartphone.

Devi sapere che, ciò che scrivi nelle chat, prima di arrivare sullo smartphone del destinatario, passa attraverso una lunga serie di nodi: server, router, comunicazioni wireless, cavi, etc. In ognuno di questi nodi in teoria è possibile intercettare le comunicazioni in transito.

È ovvio che le comunicazioni sono tantissime e che questa attività non è affatto semplice. Ma non è impossibile.

Per risolvere questo problema, che rendeva la privacy di WhatsApp vulnerabile, gli sviluppatori della app hanno introdotto, nel 2016, le comunicazioni criptate.

Avrai notato anche tu un messaggio che compare quando inizi una nuova chat. La comunicazione dice: “I messaggi che invii in questa chat e le chiamate sono ora protetti con la crittografia end-to-end, il che significa che WhatsApp e terze parti non possono leggerli o ascoltarle“.

Questo messaggio, da una parte, dice che è stato messo un freno al rischio di intercettazioni, dall’altra dice che il rischio esisteva davvero. Ma cosa sono queste comunicazioni end-to-end?

End-to-end

End sta per end point, che nel caso di WhatsApp sono i terminali e quindi gli smartphone.

Le comunicazioni end-to-end sono caratterizzate dal fatto che tutte le operazioni di controllo e le operazioni di codifica e decodifica, avvengono negli end point. Con questo protocollo WhatsApp demanda quindi agli smartphone stessi il controllo di queste funzioni aumentando sensibilmente la sicurezza delle comunicazioni.

In pratica, con il protocollo end-to-end,  le informazioni transitano per i nodi criptate. Se non si conosce la chiave crittografica, decodificarle è impossibile.

Conclusioni

Oggi tutti noi siamo ipercontrollati. A casa, al lavoro, per strada, c’è sempre un dispositivo che può sapere chi siamo, dove siamo, cosa facciamo. Molto spesso siamo noi stessi a portare in giro il dispositivo con cui veniamo costantemente controllati: lo smartphone. Per evitare di essere sempre sotto l’occhio del grande fratello, o impostiamo la privacy di

in maniera da concedere meno informazioni possibili. Il caso Cambridge Analytica dovrebbe aver acceso una spia di allarme in ognuno di noi.

Grazie per aver letto il mio articolo Privacy di WhatsApp – Impara a gestire i tuoi dati personali.

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